Cosa significa default

Hai sentito parlare di default ma non hai ben capito qual è il suo significato? Eccoti allora un apposito articolo nel quale andrò a spiegarti cosa significa default.

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Cosa significa default

In informatica, con il termine default (si pronuncia defòlt, in italiano predefinito) ci si riferisce al valore predefinito di un’impostazione configurabile da parte di un utente che viene assegnata ad un’applicazione, ad un programma o ad una periferica del computer. Talvolta tali impostazioni sono chiamate anche preset o impostazioni di fabbrica, specialmente quando ci si riferisce ai dispositivi elettronici.

Queste impostazioni predefinite rappresentano le scelte prese dagli sviluppatori o dai produttori come configurazione di base per offrire un’esperienza funzionale e coerente agli utenti finali. Il valore di “default” viene perciò utilizzato come punto di partenza o come configurazione iniziale, dando comunque la possibilità di essere modificato o personalizzato in base alle proprie preferenze.

Impostazioni di default nei software e nei sistemi operativi

Quando nel PC si installa un software o un sistema operativo, spesso viene chiesto di accettare le impostazioni di default o di personalizzarle secondo le proprie preferenze. Le impostazioni di default sono state infatti scelte dall’azienda sviluppatrice del software o del sistema operativo in quanto le ritiene quelle più adatte alla maggior parte degli utenti, offrendo così un’esperienza funzionale e pronta all’uso fin dall’inizio. Ad esempio, in un certo browser potrebbe esserci impostato come motore di ricerca predefinito un noto motore di ricerca (tipo Google), mentre in un lettore multimediale potrebbe esserci una determinata impostazione audio già attiva in modo predefinito.

Le impostazioni di default sono perciò scelte per fornire un’esperienza uniforme e intuitiva all’utente medio, evitando così di fargli fare determinate scelte fin dall’inizio. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, le impostazioni predefinite possono anche essere modificate secondo le preferenze individuali dell’utente. Ad esempio, un utente può decidere di modificare la lingua predefinita di una certa interfaccia utente o di personalizzare le scorciatoie da tastiera di un programma in base alle proprie abitudini di utilizzo.

Dispositivi e impostazioni di default

Anche nei dispositivi elettronici, come smartphone o computer, le impostazioni di default giocano un ruolo fondamentale. Quando acquisti un nuovo dispositivo, questo di solito viene infatti fornito con una serie di impostazioni predefinite per consentirti di utilizzarlo immediatamente. Queste impostazioni possono includere la lingua, le opzioni di rete, la risoluzione dello schermo, i toni di notifica e molte altre cose del genere.

È importante notare che le impostazioni di default possono variare a seconda del produttore e del modello del dispositivo. Ad esempio, un tablet Android di un certo produttore potrebbe avere delle impostazioni predefinite differenti rispetto ad un altro tablet Android di un diverso produttore. Tuttavia, in entrambi i casi, l’utente ha la possibilità di personalizzare tali impostazioni secondo le proprie esigenze.

Modifica delle impostazioni di default

Poiché le impostazioni di default sono pensate per adattarsi alla maggior parte degli utenti, non è raro che alcune persone desiderino personalizzare tali impostazioni per meglio adattarle alle proprie necessità specifiche. In genere, è possibile accedere alle impostazioni di default attraverso i menu delle app, il pannello di controllo del sistema operativo o le varie opzioni caratteristiche del dispositivo utilizzato.

Personalizzare le impostazioni di default consente agli utenti di creare un’esperienza su misura, ottimizzando così le funzionalità e le preferenze individuali. Ad esempio, un utente potrebbe modificare il tema predefinito del sistema operativo usato, impostare un gestore di password preferito, modificare la frequenza di sincronizzazione delle notifiche o anche personalizzare l’aspetto e/o il funzionamento di una data applicazione.

Cosa significa default: esempi

Un tipico uso del termine default riguarda le impostazioni iniziali di un determinato software per il computer. Ad esempio, la prima volta che un utente esegue una certa applicazione questa può suggerire che come indirizzo di residenza dell’utente ci sia l’Italia. Questo valore di default potrebbe essere appropriato se più utenti che usano tale applicazione si trovassero nell’Italia piuttosto che in un altro Paese. Se l’utente seleziona però un nuovo Paese, questo sostituirà il valore di default dell’applicazione, diventando perciò il valore di riferimento per la prossima volta che l’applicazione verrà utilizzata da quell’utente o su quel computer.

Dunque cambiando il valore preesistente dell’applicazione, ossia il valore di default, verranno memorizzate le nuove informazioni fornite dall’utente, proprio come avviene tramite i cosiddetti cookie quando si utilizza un determinato servizio sul Web.

Un altro esempio in cui si impiega il termine default può essere quello relativo al tipo di carattere utilizzato in Word che, di default, è Calibri a partire da Microsoft Office 2007. Un altro esempio ancora in cui si ricorre all’uso del termine default riguarda generalmente un monitor o uno smartphone che viene dotato di una funzione che consente di ripristinare le impostazioni di fabbrica dello stesso. In questo modo, ripristinando le impostazioni di default di un monitor o di uno smartphone, è possibile ripristinare le impostazioni raccomandate dal produttore di quel dispositivo, ponendo così rimedio ad eventuali impostazioni che sono state erroneamente configurate da parte dell’utente.

Un ultimo esempio in cui si usa il termine default può essere quello riferito alla stampante di default, ossia alla scelta della stampante predefinita in quanto sullo stesso computer è possibile scegliere tra più di una stampante a disposizione con la quale poter stampare.

Conclusioni

Il termine default si può quindi applicare ai più disparati contesti dell’informatica: da quelli più piccoli, come lo stato di una variabile, a quelli più complessi, come le funzioni di un programma o il comportamento di un dispositivo. Arrivati dunque a questo punto dovresti aver finalmente capito cosa significa default.